ARTE Stampa
Scritto da Giuseppe   
Venerdì 28 Maggio 2010 16:16

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La mia formazione artistica inizia già da giovanissimo con la frequentazione, negli anni ’70 della Scuola di Arti e Mestieri Leonardo da Vinci di Prato, proseguita poi con gli studi presso il Liceo Artistico di Firenze, dopo del quale iniziano le prime mostre.

L’impegno in campo artistico è stato in realtà discontinuo, caratterizzato da periodi di forte attività inframmezzato anche da lunghissimi periodi di silenzio.

La prima produzione originale, nei primi anni ’80, dopo gli oli dilettantistici prodotti fin da quando avevo undici anni,riguardano opere grafiche in cui ero particolarmente affascinato dal groviglio di segni ottenuto senza quasi mai staccare la penna dal foglio, che addensandosi davano luogo alla forma, conferendogli una sorta di tridimensionalità.

A metà degli anni ’80 cerco di dare una vera tridimensionalità a questa mia ricerca, e scopro che la rete metallica ben si adatta allo scopo. Quindi sperimento le prime forme semplici con questo materiale che mi fanno da supporto  a quel groviglio che questa volta è costituito da un filo metallico.

 

 

In realtà questa nuova tecnica dopo le prime sperimentazioni rimarrà per oltre un decennio in incubazione, durante i quali non ho prodotto alcuna opera.

A metà degli anni 90’ l’incontro con alcuni designer fiorentini mi conferisce una rinnovata vitalità che mi porterà a riprendere il mio percorso artistico esattamente dove lo avevo lasciato dieci anni prima. E’ questo il momento del massimo exploit della tecnica che sperimenterò fino ai limiti della materia stessa, producendo opere di discrete dimensioni come il virtual portrait (alto mt. 1,40) in cui sperimento anche tutta una serie di tensioni del materiale, risolte sulla superficie della forma, che permettono alla scultura assolutamente inconsistente di non afflosciarsi su se stessa. Nasce quindi l’idea delle tessosculture parola ove quel “tesso” allude contemporaneamente alla natura quasi tessile della superficie, ma anche alle tensioni che su essa si esercitano parafrasando le tensostrutture del mondo delle costruzioni.

 

 

 

Continuo a chiamare queste opere “sculture”, in quanto come queste sono tridimensionali, ma a differenza di queste che sono ottenute scolpendo o modellando un “pieno”, le mie sono ottenute lavorando su un vuoto.

Dopo questa fase segue un altro lungo periodo di 10 anni di assoluto silenzio, quando improvvisamente sento la necessità  di realizzare compiutamente la mia ricerca, partita trent'anni prima, e di far liberamente muovere nello spazio quel segno-filo, senza il supporto di alcuna base prelavorata (rete metallica), creando immagini tridimensionali. Dopo una prima sperimentazione su piccole forme, facilmente controllabili, sono passato alla complessa scala reale e per la prima volta ho realizzato Amilcare, una figura umana in filo di rame.

 

AMILCARE - 2009

 

Per la loro caratteristica "tessile" di intrecci spaziali, ho voluto chiamare queste opere Tessoforme.
CORINNE - 2010

 

Ultimo aggiornamento Martedì 12 Luglio 2016 17:39